Questo blog non vuol essere nient'altro che un invito: un invito a fermarsi...

La Paura

Un re si imbattè in un fachiro e, per tradizione, come facevano tutti i re quando incontravano un suddito, disse: “chiedimi un favore”.
Il fakiro rispose: “Mi sembra sconveniente chiedere un favore ad un mio schiavo”.
“ Come ti permetti di parlare in modo così irriguardoso al tuo re”, lo apostrofò la guardia del corpo, chiedi scusa o sei morto”.
Il fakiro rispose: “Io ho uno schiavo che è padrone del tuo re”

“ Chi è costui?”
“ La paura” disse il fakiro.
Se ci guardiamo dentro, nelle profondità del cuore, ci troviamo faccia a faccia col fatto che siamo degli zero. Dentro siamo vuoti. Che si tratti del primo ministro o di un ciabattino, ogni uomo si sente vuoto. L’uomo non riesce a far fronte a questo vuoto. Così si crea tante immagini e fantasie su di sé ed il mondo che lo circonda. Nelle nostre relazioni, sul posto di lavoro, in società cerchiamo di essere qualcuno; cerchiamo di proiettare sui cari, sugli amici, l’immagine di una brava persona, di un uomo umile, intelligente ed integro.
Facciamo molti sforzi per mantenere intatta questa immagine. Comunque, la vita è una cosa strana, ogni volta che qualcosa si fonda sul falso, essa ci dà una mazzata, per spingerci verso la verità. Il suo sforzo costante è di mostrarci che ‘siamo uno zero’.
Quando l’immagine che hai creato dentro e fuori di te si trova di fronte alla minaccia del collasso o di andare in frantumi, allora sei preso dalla paura. Ecco perché Sri Bhagavan dice: “La mente è paura. La paura non entra mai in azione, esiste solo nell’anticipazione. La mente è un amplificatore. Controlla e manipola la vita”.

Nessun commento: